MATTINA DI PRIMAVERA
Il cielo era tutto sereno, di mano in mano che il sole si alzava dietro il monte, si vedeva la luce della sommità dei monti opposti scendere come spiegandosi rapidamente, giù nei pendii. Si sentiva ancora la fresca temperatura dell’inverno appena trascorsa, che avvolgeva i Monti Simbruini e il mio paese.
Soffiava un venticello, leggero di primavera, facendo nascere le prime foglie verdi simili ad una mano. Il piccolo vento faceva danzare le foglie e faceva sentire un gradevole fruscio, come il ronzare di una mosca intorno all’orecchio. La foglia, giovane, verde e piena di energia, sembrava appena risvegliata da un lungo sonno come quello della Bella Addormentata. Che piacevole sensazione toccare le foglie piene di rugiada, bagnandosi le mani e sentire un po di freschezza. Di tanto in tanto, si vedeva qualche fiore spuntare qua e la tra l’erba verde appena spuntata e le rose rosse appena sbocciate. Strappare l’erba e lanciarla in aria, sembravano fuochi d’artificio in capodanno.
Nelle grandi criniere degli alberi, di tanto in tanto si vedeva qualche foglia ancora secca, sembrava un quadro variopinto. Dappertutto si sentiva l’odore dell’erba fresca e ricoperta di rugiada a piccole gocce.
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